OCCHI NEL BUIO – Malattie Mentali
Di seguito, vi elenchiamo le tipologie di malattie mentali correlate ai personaggi che potrete interpretare. Nel corso della vostra interpretazione vi suggeriamo, nelle prime fasi del gioco, di adottare un approccio interpretativo non troppo esagerato o caricaturale.
DELIRIO
Il delirio è un sintomo psicotico caratterizzato dalla presenza di convinzioni o idee errate, non corrispondenti alla realtà, non condivisibili e persistenti, nonostante le evidenze contrarie. Questo disturbo del pensiero è soggettivo ed esprime la modificazione dell’esperienza dell’individuo che ne soffre in relazione all’ambiente esterno. Le persone che sperimentano i deliri possono credere di essere seguiti, avvelenati, sfruttati, infettati, amati a distanza oppure ingannati dal proprio coniuge. Inoltre, questi soggetti presentano preoccupazioni riguardo la lealtà o l’affidabilità degli amici, tendenza a leggere significati minacciosi in situazioni favorevoli, rancorosità costante ed eccessiva reattività rispetto a stimoli che vengono percepiti come affronti.
DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO
Il disturbo ossessivo-compulsivo propriamente detto è caratterizzato sostanzialmente da due ordini di fenomeni: le ossessioni e le compulsioni. Le ossessioni hanno la forma di pensieri, immagini o impulsi ripetitivi e persistenti vissuti dal soggetto come estranei al proprio mondo abituale di pensiero, con caratteristiche di intrusività e incoercibilità. Queste idee ossessive rappresentano una ricorrente fonte di preoccupazione, ansia e a volte angoscia. Il soggetto si ritrova di frequente impegnato in azioni mentali o comportamenti ritualizzati che rappresentano un tentativo (spesso inutile) per bloccarle o neutralizzarle. Le compulsioni invece sono caratterizzate da comportamenti ripetitivi e stereotipati (come lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (come contare, pregare, ripetere mentalmente delle parole) che il paziente mette in atto con la finalità di ridurre o prevenire l’ansia e la sofferenza generalmente provocata dalle ossessioni.
SCHIZOFRENIA PARANOIDE
La schizofrenia paranoide è un disturbo mentale caratterizzato dalla manifestazione rilevante di deliri ed allucinazioni uditive. In pratica, la persona che ne è affetta perde il contatto con la realtà che la circonda (psicosi) e risulta irragionevolmente sospettosa o diffidente nei confronti degli altri, in un contesto di funzioni cognitive preservate o minimamente ridotte. Si manifesta anche con una persistente disfunzione del pensiero (deliri) e della percezione (allucinazioni) che comportano un forte disadattamento della persona limitandone le normali attività occupazionali e sociali.
SINDROME DI CAPGRAS \ PARAMNESIA REDUPLICATIVA
Chi è affetto dalla Sindrome di Capgras sa riconoscere perfettamente le fattezze e il volto dei propri conoscenti intimi (parenti, coniuge, amici) ma gli è venuto a mancare (causa trauma cerebrale o malattia) l’aspetto dell’attivazione affettiva ed emotiva nei loro confronti. Nel continuare a riconoscere correttamente il proprio amico o parente e, allo stesso tempo, non provando più alcuna familiarità o sentimento per il medesimo, il paziente risolve questa dissonanza cognitiva con un delirio, ossia con la ferma convinzione che il proprio caro sia stato sostituito da un impostore, un robot o un alieno che si limita ad assomigliare in tutto e per tutto alla persona amata (aspetto e comportamento), ma senza esserlo veramente. La paramnesia reduplicativa invece non fa riferimento ad una persona, ma ad un luogo familiare, spesso la propria casa o città, e consiste nella convinzione delirante che un luogo od una posizione siano stati duplicati, in quanto ne esisterebbero due o più versioni contemporaneamente, oppure che un posto conosciuto dal paziente sia stato “trasferito” ad un altro sito identico, ma solo in apparenza.
SINDROME DI FREGOLI E DI INTERMETAMORFOSI
Nella Sindrome di Fregoli il paziente riconosce come conoscenti persone sconosciute, oppure sovviene all’idea che le persone da lui conosciute modifichino il loro aspetto per non farsi riconoscere. Quando questo accade, il soggetto conosciuto viene definito un autentico “trasformista” (da qui il nome della sindrome, derivante da quello del noto attore) in grado di modificare vestiti, comportamento e aspetto fisico per seguire costantemente il pedinato. Come si può immaginare, chi soffre di questa sindrome finisce col salutare e dare fiducia a perfetti estranei (se il trasformista viene identificato come persona amichevole) oppure, più spesso, a manifestare comportamenti aggressivi ed ostili se il trasformista viene identificato come un ignoto persecutore. Le persone che soffrono di sindrome di Intermetamorfosi, condizione analoga alla precedente ma più mutevole, vivono una vita di paranoia, incapaci di comprendere e di razionalizzare la presenza delle persone intorno a loro. Familiari e amici potrebbero essere sconosciuti sotto mentite spoglie che intendono spiarli, salvo poi ritornare ad essere riconosciuti come persone della propria cerchia semplicemente spostandosi in un’altra stanza, o incontrandole il giorno dopo.
UDITORI DI VOCI
L’uditore di voci è qualcuno che sente delle voci quando non c’è nessuno nelle vicinanze. Possono essere voci di persone che conoscono o di sconosciuti, ne possono sentire molte, oppure solo una. Le voci possono urlare, sussurrare, possono essere chiare o indistinte. Possono formulare frasi oppure dire singole parole. Possono essere maschili, femminili, senza sesso, giovani o vecchie. A volte hanno dei nomi, ma non sempre. Possono parlare costantemente (24 ore al giorno), ma possono anche solo proferire qualche parola o frase occasionale. Le persone possono anche sentire altri tipi di suoni, tipo il bussare su una porta, o dei fruscìi, pianti, urla, schiocchi o musica di sottofondo. Alcune voci possono essere positive – fornendo il supporto e l’incoraggiamento necessario per affrontare la giornata, ma più spesso possono recare confusione, con pensieri echeggianti o ripetendo strane frasi. Altre ancora possono essere spaventose, critiche, minacciose o imperative, possono somministrare ordini perentori difficili da ignorare, o affermare di avere potere e conoscenza, il ché spesso fa sentire la persona impaurita, impotente e vulnerabile.